La direttiva sul copyright è stata approvata oggi, rimangono gli articoli 11 e 13, sebbene profondamente rivisti.

Oggi il parlamento europeo, riunito in plenaria a Strasburgo, ha approvato con 438 sì, 226 no e 38 astenuti la direttiva sul copyright. Gli eurodeputati hanno dovuto vagliare decine di emendamenti sul testo sul diritto d’autore arrivati dopo la bocciatura dello scorso luglio. Rispetto al testo originario, la direttiva è stata modificata in profondità, conservando tuttavia gli articoli più spinosi, l’11 e il 13, dopo le modifiche intervenute nei vari passaggi procedurali.

I collegamenti ipertestuali non verranno tassati, anche se l’articolo 11 è diventato noto come “link tax“. L’Unione europea può però decidere di imporre agli Stati membri di fornire agli editori di “pubblicazioni giornalistiche” diritti che permettano loro di “ottenere una giusta e proporzionata remunerazione per l’uso digitale delle loro pubblicazioni dai provider di informazioni”. Il vincolo, tuttavia, consente l’utilizzo di quelle stesse pubblicazioni in forma privata e non commerciale.

L’articolo 13 è stato invece modificato includendo una misura chiamata “upload filter“. Tutte le piattaforme online sono chiamate a “siglare contratti di licenza con i proprietari dei diritti, a meno che questi non abbiano intenzione di garantire una licenza o non sia possibile stipularne”. Senza un accordo, chi fornisce tali servizi online deve assicurarsi che ci siano “misure appropriate e proporzionate che portino alla non disponibilità di lavori o altri argomenti che infrangano il diritto d’autore o diritti correlati”.