Quali sono le chiavi commerciali e creative per un prodotto di successo? Il primo giorno dei MIA TV Days ha aperto così la Soft Talk “Stories that Travel: Inspiration and Vision,” fra gli appuntamenti più attesi al Boscolo.

Sono state mostrate alcune clip degli ultimi successi dei produttori e distributori presenti alla talk, l’unanime verdetto è stato poi perfettamente riassunto da Antony Root, di HBO Europe: “Storie universali in un contesto locale.”

I due casi esemplari al centro della scena: Gomorra – la serie, di cui il producer Riccardo Tozzi (Cattleya) parla come “la storia di una famiglia disfunzionale, raccontata attraverso il genere crime. Ecco perché funziona ovunque!” e Il commissario Montalbano, un importante prodotto italiano esportato all’estero con grande successo.

Eleonora Andreatta (RAI Fiction) ha poi evidenziato che entrambe le series sono così locali da non essere nemmeno in italiano, ma in dialetti regionali.

Jan Mojto (Beta) co-moderatore del progetto insieme a Virginia Mouseler (The Wit) ha citato quasi per scherzo “l’imperialismo scandinavo,” e ha spinto a riflettere qualora fosse un fenomeno culturale, di business oppure l’uno e l’altro. Petri Kemppinen (Nordisk Film e TV Fund) ha risposto che la sua regione – cinque paesi per un totale di solo 25 milioni di persone – è sempre stata interconnessa a livello produttivo. “L’internazionalizzazione del settore ha permesso di far avanzare mercati più piccoli – ha sottolineato invece Ross Biggam (ACT). I mercati nordici co-producono da sempre perché non si sono mai potuti permettere di produrre separati. Ecco perché mercati tradizionalmente chiusi, come Francia e Regno Unito, guardano a mercati più piccoli, invece che globali, per imparare.”

E sembra proprio che chi semina raccoglie.  Nicolas Traube di Pampas ritiene che la TV europea di oggi esista grazie a quella USA: “Negli ultimi 10-20 anni abbiamo avuto la possibilità di avere programmi più stimolanti in Europa grazie alla frammentazione del pubblico USA.” Comunque, oggi, dice Kemppinen, “dopo il mio confronto con i broadcaster nordici, il sentimento attuale è che gli show americani abbiano perso appeal.”

Le serie turche hanno invece conquistato l’America Latina e si stanno espandendo in Europa. E Avi Armoza  -della popolare Armoza Formats-  parlando dei principali format esportati dall’Israele,  cita il remake americano dello show isrealiano Hostages: “Le persone si rendono conto che la serie israeliana è migliore di quella americana e per questo siamo riusciti a vendere uno show per la prima volta a BBC e in Francia. E da li abbiamo potuto avviare una co-produzione con la Francia per produrre la seconda stagione.”  Altrettanto importante è l’equilibrio tra creatività e business. “Per essere stabile nel business – prosegue Armoza – devi collocarti in tutti i generi ma sono necessarie anche buone storie che oggi possono arrivare da tutte le parti. In USA spendono $300 milioni per realizzare le serie, ma solo una parte ce la fa ad essere trasmessa. Quindi se ovunque nel mondo si possono sviluppare storie high concept, e investirci, ecco che il lato business stimola la creatività.”