I social stanno cambiando le nostre abitudini anche nella fruizione delle mezzo televisivo. Ecco le conseguenze sul mercato degli investimenti pubblicitari.

Chi oggi non guarda le sue trasmissioni preferite sul proprio smartphone o tablet? O chi non ha questi strumenti in mano mentre sta guardando la tv? Viviamo ormai nell’era del second screen, in cui i social media giocano un ruolo decisivo, arrivando ad influire anche sulla creazione dei programmi stessi. A determinare, dunque, il successo di una trasmissione non è più solo l’Auditel, ma anche il riscontro ottenuto in rete. E viceversa, perché sono sempre più numerosi i casi (uno su tutti, quello di Benedetta Rossi) di star dei social che hanno trovato la “consacrazione” approdando sul piccolo schermo.

Secondo i dati Nielsen sul primo trimestre 2019, sono 27 milioni gli italiani che su base mensile interagiscono con post relativi a programmi televisivi sui social network. Di questi, circa 6 milioni sarebbero i profili “attivi”, cioè di coloro che postano, commentano o condividono contenuti digitali. Ma non mancano gli utenti “passivi” che stanno semplicemente ad osservare senza partecipare alle discussioni. Sono i cosiddetti lurkers o, secondo la denominazione utilizzata da Nielsen, utenti esposti che fanno crescere il numero dei coinvolti dal fenomeno della social TV a 27 milioni. In questo contesto, un ruolo chiave è giocato dagli influencer che prendono parte a trasmissioni televisivi per promuovere un certo brand . Nei 10 show più commentati sui social network, infatti, il 42% delle interazioni è stato generato da post pubblicati dai protagonisti delle serie televisive o dagli ospiti dei programmi tv.

Senza dubbio l’ampliamento della platea degli spettatori-internauti ha il suo peso anche sull’andamento del mercato pubblicitario. Sulla base delle stime realizzate da Nielsen, infatti, nel periodo gennaio-marzo 2019 la raccolta delle emittenti televisive, è scesa a 945 milioni di euro (-2,7% rispetto al 2018) mentre la raccolta advertising del settore digitale nello stesso periodo chiude in positivo a +3%, toccando quota 105 milioni di euro.