La novità di questa edizione della Mostra del Cinema di Venezia 2024, in programma dal 28 agosto al 7 settembre, è una sezione speciale del Fuori Concorso dedicata alle serie televisive. Il festival più antico del mondo dimostra, così, di essere sensibile alla contemporaneità e di voler superare i suoi concorrenti su un aspetto ormai accettato al di fuori del circuito festivaliero, ma che attendeva di essere ratificato ufficialmente: i prodotti seriali hanno ormai una qualità che non ha nulla da invidiare alle produzioni cinematografiche.

Per ora la sezione è limitata a pochi titoli, ma di un certo peso: “Disclaimer” di Alfonso Cuarón con Cate Blanchett, “M – il figlio del secolo” di Joe Wright con Luca Marinelli, “Famiglie come le nostre” di Tomas Vinterberg, “Los Años Nuevos” di Rodrigo Sorogoyen e come proiezione speciale “Leopardi” di Sergio Rubini con Leonardo Maltese.

In passato non sono mancate le occasioni in cui festival come Cannes e Venezia avessero colto lo spirito del tempo dimostrando un’apertura “al nuovo che avanza”, come disse anni fa il direttore Alberto Barbera aprendo ai film degli streamer, ma si è trattato di incursioni occasionali. Si pensi a “Berlin Alexanderplatz” di Rainer Werner Fassbinder in 14 episodi, a “Heimat” di Edgar Reitz nel 1984 o a “Il decalogo” di Kieslowski nel 1989. Oggi la serialità d’autore è una tendenza del mercato audiovisivo che seduce sempre più i grandi registi e rivendica il proprio spazio.

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