In occasione dell’anno di Presidenza italiana dell’Osservatorio Europeo dell’Audiovisivo, il MiBAC e l’OEA hanno organizzato a Roma una conferenza sul tema della regolamentazione delle “cinema windows”.

Il mercato dell’audiovisivo europeo sta affrontando numerose sfide e, tra queste, c’è sicuramente quella di definire un quadro comune di regolamentazione delle finestre di sfruttamento delle opere cinematografiche. Ogni film, infatti, ha un proprio percorso che attraversa diversi canali (generalmente si parte dalla sala cinematografica per arrivare alla TV, a volte passando per le piattaforme di video in streaming) e che ha tempistiche diverse a seconda del Paese di distribuzione.

Susanne Nikoltchev, Direttore Esecutivo dell’OEA, ha innanzitutto sottolineato come “l’Italia sia un membro di grande sostegno per l’Osservatorio e che sia il posto giusto al momento giusto per parlare dell’argomento dello sfruttamento cronologico delle opere audiovisive”.

Particolare, infatti, la situazione dell’Italia che, come noto, vede una storica assenza di pubblico nei cinema durante i mesi estivi. Mario Turetta, Direttore Generale Cinema del MiBAC, intervenuto all’incontro, ha ricordato a questo proposito Moviement, l’iniziativa che ha l’obiettivo di far ricadere le finestre di distribuzione dei film anche durante la bella stagione. Le principali tendenze negli altri Paesi sono, poi, state presentate da Maja Cappello e Gilles Fontaine, Capi Dipartimento rispettivamente per l’informazione legale e l’informazione marketing dell’OEA.

A chiudere la conferenza è stata la tavola rotonda moderata dal responsabile della divisione Doc del Mia Market Marco Spagnoli sulla questione della disomogeneità di norme relative alle finestre del cinema in Europa. Hanno preso parte al dibattito: James Butler (TBC, Regno Unito), Iole Maria Giannattasio (DG Cinema-MiBAC, Italia), Jérémie Kessler (CNC, Francia), Inge Welbergen (MINOWC, Paesi Bassi) e Bruno Zambardino (DG Cinema-MiBAC, Italia). In generale si è concordato sulla necessità di un’armonizzazione delle regole a livello Europeo, in considerazione soprattutto delle sempre più frequenti coproduzioni internazionali e della sempre più ampia circolazione delle opere cinematografiche nel Vecchio Continente.

Tra i modelli di regolamentazione portati ad esempio c’è anche quello italiano introdotto nel novembre del 2018. In seguito alla polemiche sorte sul rilascio simultaneo in sala e su Netflix del film Sulla mia pelle, un decreto ministeriale ha reso obbligatorio un intervallo di tempo minimo di 105 giorni tra la distribuzione nei cinema e la sua disponibilità su altre piattaforme.