Negli ultimi anni, anche grazie alla crescita esponenziale delle piattaforme streaming, la domanda di spazi dove girare film e serie tv è arrivata alle stelle. La Lituania, in questo senso, si è ritagliata un ruolo di primo piano, divenendo molto appetibile anche per le case cinematografiche hollywoodiane che, in alcuni casi, hanno deciso di trasferire le proprie produzioni sul Mar Baltico.

 

Il vantaggio, oltre ai costi inferiori, è che il Paese ha a disposizione foreste, coste e aree collinari che ben si prestano a diventare set cinematografici d’effetto. Un esempio d’investimento cinematografico di successo in Lituania è, per esempio, la miniserie Chernobyl, prodotta da HBO e Sky Atlantic. Anche Caterina la Grande, sempre di HBO, con l’attrice premio Oscar Helen Mirren è stata girata per buona parte di Lituania. E ancora la norvegese Occupied e la svedese Young Wallander, due serie uscite su Netflix. Senza contare anche alcune scene della serie cult Stranger Things.

 

D’altra parte, come accaduto per la saga de Il Signore degli Anelli, girata in Nuova Zelanda o come per la più popolarissima Games of Thrones, girata anche tra Spagna e Croazia, l’interesse delle produzioni straniere può senz’altro favorire e stimolare una crescita del turismo.

 

Un Paese con un alto potenziale, dunque, che come ha affermato Craig Mazin, il creatore di Chernobyl,  “ricorda un po’ sia l’Oriente che l’Occidente” e per questo può adattarsi alla perfezione a diventare un luogo ideale in cui ambientare storie.

 

A corroborare questa affermazione ci sono infatti i dati secondo cui, nonostante la pandemia di Covid-19, il 2020 è stato un anno estremamente positivo per il cinema in Lituania.

 

I dati forniti dal Centro di Cinematografia lituano ci dicono che nel 2020 le case di produzione internazionali avevano investito quasi 27 milioni di euro erano, inoltre, state avviate 58 produzioni, di cui 37 nazionali, 12 straniere e 9 co-prodotte.

 

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