Il Partito liberale di Justin Trudeau ha fatto un altro passo avanti nel tentativo di creare una streamer regulation e far rientrare gli OTT con sede all’estero nella regolamentazione nazionale.

Il disegno di legge C-11 (noto anche come Online Streaming Act) è stato approvato dalla Camera canadese con un voto di 208 contro 117. Il Partito Conservatore si è opposto alla proposta di legge, mentre i Nuovi Democratici e il Blocco del Quebecois la sostengono.

Il disegno di legge passerà ora al Senato, dove sarà nuovamente esaminato e votato.

L’industria televisiva locale canadese ha accolto la notizia con cauto ottimismo. L’entusiasmo è comprensibilmente smorzato dopo che un disegno di legge di streamer regulation (Bill C-10) è naufragato meno di un anno fa.

Lo scopo principale del disegno di legge è quello di far rientrare nella normativa nazionale le piattaforme di streaming come Netflix, Amazon Prime Video e Disney+. Tuttavia, i critici sostengono che il disegno di legge apra anche la strada alla regolamentazione dei contenuti scaricati dagli utenti, il che ha scatenato un acceso dibattito sulla libertà di parola in Canada.

La scorsa settimana, in occasione del Banff World Media Festival, Ian Scott, presidente e amministratore delegato della Commissione canadese per la radiotelevisione e le telecomunicazioni (CRTC), ha dichiarato che il “sistema è rotto” e deve essere urgentemente risolto attraverso una modifica legislativa.

Secondo le proiezioni del governo canadese, l’imposizione dei requisiti di contribuzione ai servizi di streaming con sede all’estero porterebbe ogni anno più di 1 miliardo di dollari (772 milioni di dollari) di nuovi fondi nel sistema di finanziamento nazionale.

Nel corso di un panel a Banff, i leader dei media canadesi hanno affermato che una domanda chiave deve ancora trovare risposta: come verrà utilizzato questo denaro?

Se c’è un miliardo di dollari in palio, chi lo controllerà? Chi vi avrà accesso? E quali regole ci saranno per il suo utilizzo?“, ha dichiarato Barbara Williams, vicepresidente esecutivo dell’emittente canadese CBC.