Nel suo discorso ai TIFF Tribute Awards, la raccolta fondi annuale a sostegno della programmazione del festival e della sua missione principale, “trasformare il modo in cui le persone vedono il mondo attraverso il cinema”, Cate Blanchett lancia un appello all’industria cinematografica, chiedendo un maggiore impegno nella sostenibilità ambientale.

Promuovendo un cinema più attento alle dinamiche ecologiche, la Blanchett ha dichiarato “Esiste un obbligo morale nel fare questo cambiamento” e ha chiesto provocatoriamente: “Dove sono gli addetti ecologisti?”, sottolineando l’urgenza di figure che si occupino della sostenibilità sui set. L’impatto ambientale delle produzioni cinematografiche e televisive, è un tema su cui alcune organizzazioni, case di produzione e film commission in Italia stanno affinando la sensibilità, traducendola in pratiche virtuose che riducono gli sprechi e l’inquinamento.

In Italia sono nate recentemente realtà che rappresentano un punto di riferimento per tutte quelle società di produzione che puntano a essere “sostenibili”: Green film è il protocollo riconosciuto da l’Italian Film Commission, associazione di 20 Film Commission, come lo “strumento condiviso e come standard di riferimento per incentivare la sostenibilità ambientale sui set“. È l’evoluzione del T-Green Film, il marchio che la Trentino Film Commission ha lanciato nel 2016 per favorire la sostenibilità ambientale delle produzioni cinematografiche che scelgono il territorio trentino come set per la realizzazione dei film, e rappresenta la prima esperienza italiana di certificazione ambientale delle produzioni cinematografiche.

Ma i primi a mostrare una certa sensibilità a questo tema sono stati gli inglesi con il protocollo Albert, organizzazione fondata nel 2011, che fornisce supporto alle produzioni e rilascia un certificato che attesta l’ecosostenibilità di una produzione. L’obiettivo è di arrivare a certificare produzioni Carbon Free entro il 2030.

Tornando alla Blanchett, nel suo discorso, oltre alla sostenibilità ambientale, ha chiesto all’industria cinematografica una maggiore inclusività, per ribadire che la sosteniblità è un processo a tutto tondo. L’attrice ha concluso il suo speech, affermando: “Una maggiore inclusività sui set porta a narrazioni meno marginalizzate e più vibranti”. E continua “Sono così consapevole delle straordinarie giovani donne che stanno crescendo dietro di me e che stanno battendo strade che mi stimolano e mi ispirano in modo incredibile”. Questo virgolettato dell’attrice è stato riportato sulla pagina del TIFF Tribute Awards.

📸 By Elena Ternovaja – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=129434814