Il panel Drama Breakthroughs: Game Changing Stories si è concluso oggi, 14 ottobre 2024, nell’ambito della decima edizione del MIA | Mercato Internazionale Audiovisivo.

Per il secondo capitolo di Drama Breakthroughs, una serie di conversazioni lanciata al MIA nel 2023, Sky Studios ha presentato tre produzioni d’eccezione: L’Arte della Gioia (prodotto da HT Film), M – Il figlio del secolo (prodotto da The Apartment) e Dostoevskij (prodotto da Paco Cinematografica).

Il panel ha aperto il programma di MIA Drama e ha visto protagonisti i talenti creativi dietro i tre show, che hanno condiviso le loro intuizioni nella creazione delle nuove serie:

Valeria Golino, sceneggiatrice e regista di L’Arte della Gioia, ha descritto la protagonista delle serie, interpretata Tecla Insolia, come un personaggio ribelle e spiega: “l’ossessione di Modesta è un’ossessione della conquista continua del desiderio e della gioia”. E ancora sottolinea: “la cosa molto interessante di questo personaggio è il fatto che è una donna e non un uomo, è davvero molto originale nella letteratura. (…) Anche le eroine quando sono delle ribelli comunque si ritrovano ad essere delle vittime, lei tutto questo non ce l’ha”.

Parlando dei personaggi, la parola passa poi a Stefano Bises, sceneggiatore di M – Il figlio del secolo, il quale introduce il personaggio di Mussolini, interpretato da Luca Marinelli: “guardando Mussolini lontano, la gran parte del materiale visivo è propaganda e l’immagine che viene restituita è quella del grand’uomo. Guardandolo meglio, ti rendi conto che è un omuncolo (…) È un opportunista ai confini della vigliaccheria (…) è totalmente immorale”.

Chiudono l’intervento Fabio e Damiano D’Innocenzo, sceneggiatori e registi di Dostoevskij, che incalzati dal moderatore Paolo Ciccarelli, Head of Drama di MIA | Mercato Internazionale Audiovisivo, ci spiegano di cosa parla veramente la serie. Fabio D’Innocenzo risponde: “Parla di una ricerca, il senso più profondo per me è quello della ricerca della propria autonomia di pensiero. (…) L’arte della necessità di capirsi ed accettarsi anche nei lati peggiori”.