Nel corso degli anni, il cineturismo ha saputo trasformare città e piccoli paesi che sembravano destinati a rimanere ai margini delle rotte turistiche, regalando loro una nuova identità e una seconda vita. Strade, piazze, locali e scorci apparentemente ordinari sono diventati scenari indimenticabili del cinema, entrando nell’immaginario collettivo e attirando visitatori da ogni parte del mondo.

Un esempio emblematico è Cong, piccolo e pittoresco villaggio irlandese, che nel 1952 ospitò le riprese di Un uomo tranquillo, diretto da John Ford e vincitore di due Oscar, con John Wayne e Maureen O’Hara. Oggi la statua in bronzo a grandezza naturale che ritrae Wayne mentre porta in braccio la coprotagonista è una tappa irrinunciabile per le coppie, pronte a immortalarsi accanto ai due divi.

Altro fenomeno epocale è quello di Harry Potter, che ha consacrato diversi luoghi in giro per il Regno Unito. Tra i più celebri spicca la stazione londinese di King’s Cross, dove ogni giorno migliaia di fan attendono ore per scattarsi una foto accanto all’iconico “carrello nel muro”. Non meno importante il castello di Alnwick, che nei primi film ha prestato i suoi esterni ad Hogwarts e che oggi accoglie visitatori da tutto il mondo, desiderosi di sognare lezioni di volo e rivivere l’atmosfera della scuola di magia.

Il Regno Unito non si limita però a riportare in auge luoghi periferici. L’esempio di Notting Hill lo dimostra: dal 1999, anno d’uscita della commedia romantica con Hugh Grant e Julia Roberts, il quartiere londinese è diventato sinonimo del film. Turisti da ogni parte del mondo percorrono le sue strade colorate alla ricerca della celebre “porta blu” e del famoso negozio di libri, mentre quasi ogni attività commerciale della zona ha trovato un modo per capitalizzare sull’immaginario cinematografico.

In Francia, più di recente, il fenomeno ha assunto nuove forme grazie a Netflix: la serie Emily in Paris ha trasformato alcuni locali parigini in luoghi cult del turismo social. È il caso del Café de Flore, già celebre negli anni ’50 come ritrovo di Sartre e Simone de Beauvoir, e de La Maison Rose, frequentata da Picasso e Modigliani: oggi, entrambi hanno ritrovato una seconda giovinezza grazie al pubblico internazionale.

Oltreoceano, gli Stati Uniti vantano migliaia di luoghi di culto turistico e cinematografico. Basti pensare a Central Park, vera star del cinema e scenario di film famosi di ogni genere, da Colazione da Tiffany a Mamma ho perso l’aereo 2. E ancora: la scalinata di Joker a New York, così come il Katz’s Delicatessen, immortalato nella scena indimenticabile di Harry ti presento Sally, senza dimenticare il ruolo di Colazione da Tiffany nel trasformare Tiffany & Co. da marchio di lusso americano a icona globale.

Non solo cinema, ma anche serie tv hanno ridefinito la geografia turistica. La cittadina di Covington Georgia, è stata ribattezzata “Hollywood of the South” dopo il successo mondiale di The Vampire Diaries: oggi vive di tour guidati, negozi a tema e fan in cerca delle atmosfere vampiresche della serie. Lo stesso vale per Una mamma per amica: grazie alla serie tv, infatti, la cittadina immaginaria di Stars Hollow è diventata un fenomeno turistico. I fan affollano i set della Warner Bros. a Burbank per scattare foto davanti alla caffetteria di Luke e alla piazza, mentre diversi paesi del New England si promuovono come “la vera Stars Hollow”, trasformando l’immaginario televisivo in reale attrazione.

Un caso a sé è la Nuova Zelanda, divenuta meta internazionale grazie ai paesaggi trasformati nella Terra di Mezzo da Peter Jackson ne Il Signore degli Anelli e ne Lo Hobbit. Qui i turisti possono persino visitare e soggiornare nelle case ricreate per il set, vivendo un’esperienza immersiva in quell’universo fantasy.

In Italia, il legame tra audiovisivo e turismo è da sempre fortissimo, complice la varietà dei paesaggi e il patrimonio culturale. La regina incontrastata è Roma, set a cielo aperto che ha reso immortali scorci e tradizioni. Di fatto, la fusione tra l’identità millenaria della città eterna e l’immaginario cinematografico ha dato vita ad alcune delle produzioni più d’impatto della storia del cinema, che non si sono limitate a rafforzare il già consistente flusso turistico, ma hanno riscritto le tradizioni di alcuni angoli della città, che diventano accesso privilegiato alla realtà alternativa dei film.

Fin dagli anni ’50 i turisti, ammaliati dalle innegabili bellezze della città, percepiscono il fascino romantico di cui sono pregne le vie di Roma, le quali trasmettono le emozioni di alcune delle più iconiche scene del grande schermo. L’immagine di Audrey Hepburn e Gregory Peck che attraversano la città in Vespa in Vacanze Romane (1953) è diventata non solo simbolo della dolce vita italiana, ma anche una calamita per i turisti di ogni generazione. Proprio grazie a questa pellicola di Wyler, la Bocca della Verità riscopre la sua identità, diventando attrazione turistica planetaria.
Allo stesso modo Fontana di Trevi, immortalata da Federico Fellini nella Dolce Vita (1960), sebbene già godesse di grande visibilità, continua a richiamare folle di fan con il desiderio di rivivere la celebre scena di Anita Ekberg e Marcello Mastroianni.

Nel 2020, per il 40° anniversario di Un sacco bello, a Ladispoli è stata inaugurata una targa commemorativa in piazza Rossellini. Carlo Verdone, che nel film interpreta Leo Nuvolone, è arrivato quel giorno su un autobus d’epoca ricreando la scena della corriera. Nel film, però, Leo non arriva mai alla fermata di Ladispoli: la targa celebra solo simbolicamente il legame tra la città e la pellicola, non una location reale delle riprese.
Un altro caso è quello di Tre metri sopra il cielo: dopo l’uscita del film, molti fan hanno iniziato a recarsi apposta sul ponte di Roma dove compariva la famosa scritta, per fotografarla o lasciarvi un segno.
Col tempo, la moda dei lucchetti d’amore si è diffusa proprio da quella scena, trasformando il ponte in una vera attrazione turistica.

Il caso di Roma, per quanto emblematico, non è l’unico: anche il resto del “bel paese”, infatti, offre innumerevoli mete per gli appassionati di cinema.
Ad Ischia, si conia il termine ‘cineturismo’, destinato a entrare nel lessico del settore, a testimonianza del legame tra il settore e l’isola, dove nasce nel 2004 il primo movie tour italiano, presto seguito da altri itinerari che hanno valorizzato territori entrati nell’immaginario collettivo. I luoghi magici dell’isola campana hanno fatto da cornice a molteplici produzioni prestigiose, tra cui Cleopatra (1963), Il Talento di Mr Ripley (1999), A casa tutti bene (2018) e l’Amica Geniale (2018).

Altro esempio italiano è quello offerto da Call Me By Your Name (2017), di Luca Guadagnino, che ha puntato i riflettori su Crema, fino ad allora tranquilla cittadina lombarda fuori dai circuiti turistici, rendendola meta ambita a livello globale. Le piazze, le strade e i portici che hanno fatto da sfondo alla storia d’amore tra Elio e Oliver attirano ogni anno migliaia di visitatori. L’amministrazione comunale ha saputo valorizzare questo fenomeno con tour guidati e iniziative culturali, facendo del luogo un esempio di come il cinema possa rilanciare l’immagine e l’economia di un centro storico italiano. Oltre alla Piazza del Duomo cremasca, ci sono altri luoghi divenuti tappe quasi obbligate per gli appassionati del film: in molti si recano al Fontanile Quarantina di Pandino, dove rivivono la celebre scena del libro immerso nell’acqua, oppure raggiungono le Grotte di Catullo a Sirmione, sul Lago di Garda, per riscoprire la magia sospesa del racconto.

Il panorama cineturistico italiano è costellato di esempi che hanno saputo trasformare piccole località in mete di richiamo internazionale: Procida e Salina, con Il Postino, sono entrate anche loro nell’immaginario collettivo; nello specifico, chi visita l’isola va a vedere la famosa casa arancione, la “casa del postino” del film, simbolo della semplicità e dei dialoghi tra Mario e Neruda; grazie al film d’animazione Luca, le cinque terre hanno trovato nuova eco nell’immaginario globale, mentre i borghi barocchi del ragusano hanno conosciuto una nuova vita grazie a Il Commissario Montalbano, a Punta Secca i turisti vanno a vedere la celebre villa fronte mare di Montalbano. Visibile solo dall’esterno, questa dimora è diventata un simbolo della serie e una tappa imperdibile per tutti gli appassionati.

Menzione va fatta anche a fenomeni televisivi più recenti: Un passo dal cielo ha portato le Dolomiti sul piccolo schermo, dove molti appassionati vanno a vedere il famoso lago di Braies, senza dimenticare il suggestivo campanile sommerso di Curon, che ha ispirato anche la serie Curon su Netflix, altra grande meta turistica. Un professore ha reso riconoscibile un liceo romano, e Mare Fuori ha contribuito a proiettare Napoli in una nuova dimensione mediatica. Tra le location c’è la Marina Militare di Napoli – Molo San Vincenzo: la prigione dell’Istituto Penale Minorile di Nisida, protagonista della serie, è in realtà la base navale della Marina Militare situata in via Acton, vicino al Molo Beverello.

In ognuno di questi casi, il cinema e la televisione, tra produzioni internazionali e fiction italiane, dimostrano come si possa riscrivere la geografia del turismo, dando nuova vita a territori e comunità locali.