ANICA, APA e CNA Cinema e Audiovisivo, che rappresentano oltre il 90% della filiera industriale del settore, hanno esaminato i provvedimenti della nuova Legge di Bilancio, i quali da gennaio 2026 prevedono tagli ai finanziamenti pubblici e modifiche al credito d’imposta, considerato uno strumento fondamentale per la stabilità economica del comparto.
Nel corso dell’incontro alla Casa del Cinema, le tre associazioni hanno rivolto un appello alle istituzioni al fine di aprire un dialogo costruttivo per individuare soluzioni condivise e garantire continuità a imprese e professionisti, sottolineando l’urgenza di misure per evitare una grave crisi del settore, con rischio per produzioni, posti di lavoro e possibile delocalizzazione.
Chiara Sbarigia, presidente di APA, ha evidenziato come il credito d’imposta sostenga un settore dal valore superiore ai 16 miliardi, con una crescita annua del 9,3% rispetto al 2,9% del PIL nazionale. Ha avvertito che la manovra potrebbe ridurre drasticamente le attività e far calare l’occupazione di almeno 52.000 unità sui circa 124.000 lavoratori, e si è detta fiduciosa che il dialogo con le istituzioni possa portare a soluzioni equilibrate per salvaguardare il settore.
Alessandro Usai presidente di ANICA ha ricordato come il credito d’imposta sia uno strumento diffuso a livello internazionale, con benefici consolidati per occupazione e produzione, suggerendo che eventuali criticità vadano affrontate con maggiori controlli anziché con tagli drastici.
Gianluca Curti presidente di CNA Cinema e Audiovisivo ha proposto un approccio graduale, posticipando eventuali modifiche strutturali al 2028 per dare alle imprese il tempo necessario per programmare le proprie attività.
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