Nel 2024 YouTube ha incassato in pubblicità quasi quanto Disney, Paramount, Fox e NBCUniversal sommate insieme, generando 36 miliardi di dollari in pubblicità raggiungendo la platea televisiva più ampia al mondo con 200 miliardi di visualizzazioni giornaliere. La scorsa primavera, gli abbonati a YouTube Music e Premium hanno superato i 125 milioni a livello globale.
Un risultato che solleva una domanda inevitabile: come è possibile che l’industria cinematografica più grande del mondo si trovi oggi minacciata da un modello di fruizione che sembra ormai inarrestabile?
YouTube è oggi il principale canale pubblicitario globale, capace di superare perfino Netflix nell’advertising. Un dominio che spinge gli Studios tradizionali a rivedere i propri piani e dinamiche. YouTube si è trasformato in una piattaforma dinamica che consente ai creator di produrre contenuti che concorrono con le produzioni hollywoodiane.
Secondo l’analista Adi T, stanno nascendo “nuovi Studios” guidati da creator come MrBeast, Dude Perfect o Dhar Mann: strutture produttive imponenti, con set permanenti e costi inferiori a quelli hollywoodiani.
Il potere si sta decentralizzando: oggi le capitali della produzione non sono solo Los Angeles o Londra, ma anche Greenville o Birmingham. I marchi investono sempre di più nei contenuti dei creator, riconosciuti come più virali e più rilevanti per il pubblico under 35.
La domanda rimane aperta: le major riusciranno ad attrarre nuovi talenti e a reinventarsi? Oppure, dovranno cedere il timone a un nuovo ordine dell’intrattenimento, nato non a Hollywood ma nell’universo digitale?
Photo Credits: Pexels