Netflix colpisce ancora. E dopo “Amanda Knox”, il documentario sul delitto di Meredith Kercher, dopo “Making a Murderer”, quello sull’uccisione di Teresa Halbach e “The Keepers”, sull’omicidio irrisolto di suor Cathy Cesnik, il gigante dello streaming annuncia che produrrà una serie-documentario su Madeleine McCann, la bambina inglese misteriosamente scomparsa in Portogallo il 3 maggio del 2007, mentre era in vacanza a Praia de Luz in Portogallo con la sua famiglia.

Il caso di Madeleine McCann ha avuto rilevanza internazionale e ha scatenato l’interesse di tutto il mondo, e adesso anche quello dell’investigative journalism, uno dei temi fondanti di MIADOC 2017. Il pubblico infatti è sempre più attratto da questo tipo di racconto visivo, e l’attenzione alla narrazione documentata, ai fatti reali è ormai diventata una peculiarità di Netflix, capace di modulare l’offerta intuendo i gusti e le preferenze del pubblico.

La tendenza a serializzare il documentario ha preso piede anche con “American Crime Story” prodotta da Ryan Murphy: ogni stagione è una miniserie autonoma che narra le vicende legate a un noto caso giudiziario e di cronaca nera dal forte impatto mediatico nella storia moderna statunitense. La docu-fiction sembra essere la sintesi perfetta che coniuga quindi realtà, finzione e interesse dello spettatore per la ricerca della verità e del colpevole.