Lo scorso 30 marzo è giunta la notizia dello storico accordo tra Sky e Mediaset. I due colossi televisivi che per anni si sono fatti la guerra, legale e commerciale, per aggiudicarsi una posizione di supremazia nel mercato delle pay tv, hanno ora siglato una “pace”.

Il punto fondamentale dell’operazione tra i due giganti della Tv italiana è quello di contrastare, o almeno competere alla pari, con le nuove piattaforme on demand, americane e non (si pensi anche a Tim Vision) che stanno guadagnando larghe fette di mercato. Sky e Mediaset grazie all’accordo si rafforzeranno sia dal punto di vista industriale che commerciale e gli effetti positivi stanno già arrivando da Piazza Affari: il titolo Mediaset ha avuto un rialzo in borsa del 6,4%. Sarà senza dubbio un grande cambiamento per il mercato italiano: diversi esponenti del mondo della TV hanno già espresso il loro apprezzamento.

Giancarlo Leone, presidente dell’Associazione produttori televisivi, parla di una situazione win-win. Entrambi i colossi tv usciranno vincitori da questo accordo commerciale: “La piattaforma satellitare si rafforza con l’arrivo di nove canali di cinema e serie tv attualmente fruibili soltanto su Mediaset Premium. […] Dall’altra parte EI Towers del gruppo Mediaset affitterà a SKY banda sui propri multiplex per la distribuzione sul digitale terrestre di una offerta pay appositamente costruita con prodotti SKY e FOX.”

La paura principale è quella che i due colossi facciano “cartello” escludendo le altre piattaforme dal mercato, ma secondo Leone non c’è da preoccuparsi su questo fronte. Anche Carlo degli Espositi, presidente di Palomar, casa produttrice di Montalbano, ha dichiarato, augurandosi che “l’Antitrust non si metta di traverso”, che quello a cui siamo di fronte è un accordo strategico che aumenterà la concorrenza e renderà finalmente SKY e Mediaset in grado di competer con i nuovi arrivati Netflix e Amazon.

Probabilmente questa “pace” è solo l’inizio di altri cambiamenti nel panorama televisivo italiano, sia per quanto riguarda l’offerta a pagamento, sia quella gratuita. Cambiamenti che costringeranno anche la Rai ad adeguare e rafforzare la propria offerta.