Canal+ ha proposto al gruppo Tim la creazione di una joint venture per acquistare diritti televisivi e investire nella produzione di contenuti audiovisivi originali a partire già dal prossimo ottobre. Il progetto, che si chiamerà Canale+, vedrà le proprie quote di maggioranza in mano all’azienda italiana, mentre la controparte francese Vivendi, proprietaria di Canal+, metterà a disposizione le sue competenze, quali Studio Canal e Studio Plus, specializzati rispettivamente nella produzione di film e serie tv. L’investimento iniziale sarà pari a 100 milioni di euro.
L’operazione è dichiaratamente un tentativo di contrastare l’offerta televisiva di Netflix nel Sud Europa ed è anche un modo per Vivendi per riprendersi dalla mancata acquisizione di Mediaset Premium. La creazione di una nuova pay tv italiana, infatti, potrebbe essere la via per la riapertura delle trattative con la famiglia Berlusconi, che sarebbe costretta a scendere a patti per contrastare la concorrenza.
La joint venture verrà discussa dal CdA di Telecom, che deve già affrontare il nuovo assetto societario dopo l’uscita di Flavio Cattaneo dal ruolo di amministratore delegato. Il nome del sostituto, in linea con la proposta di partnership, potrebbe essere quello di Amos Genish, Chief Convergence Officer di Vivendi, che lavorerebbe insieme a Arnaud de Puyfontaine (Presidente Telecom e AD di Vivendi) e Giuseppe Recchi (Vicepresidente Telecom).
Gli ultimi anni non sono stati rosei per Canal+: il gruppo francese ha perso fino a 500mila abbonati nel solo 2016 e questa operazione fa parte di un piano di “salvataggio” che comprende anche altri accordi con operatori stranieri oltre che con Apple e Android per migliorare l’offerta digitale. La partnership con l’Italia si inserisce quindi in un progetto a lungo termine di espansione su scala europea.