MIA|DOC si apre quest’anno con un focus sul panorama del format televisivo italiano, con il panel Factual to Go: How to Export Italian Productions?
La sessione, prodotta e moderata da Chiara Salvo (Founder & CEO, KIMERA PRODUZIONI) e Davide Valentini (Producer, EIE FILM), è partita da una domanda importante riguardo le produzioni nazionali: l’Italia è ancora un “gigante dormiente?”.
Qual è la chiave per l’esportazione di un format all’estero? Nicole Morganti (VP talent and production, DISCOVERY Italia) dipinge un quadro molto ottimista: “molti dei nostri format, come Alta Infedeltà, Undressed e Il Boss delle Cerimonie, sono stati venduti all’estero proprio per la loro capacità di raccontare storie universali, in grado quindi di rappresentare l’Italia ma di essere spendibili anche in altri contesti internazionali”. “La chiave per un format di successo” ha continuato Morganti, “è proprio la sua capacità di viaggiare, di essere adattabile”.
Dal panorama internazionale appare chiaro che esiste un mercato interessato all’Italia, che deve cogliere l’occasione per raccontare sé stesso: porta molti validi esempi Fabio Toncelli, regista di due documentari di grande successo all’estero (Ortona 1943 – Un Natale di Sangue e Mistery of the Wolf), venduti proprio grazie alla loro capacità di raccontare peculiarità e storie uniche del nostro paese. Emergono quindi due realtà, profondamente interconnesse: da un lato, la necessità di creare nuovi format che soddisfino le esigenze di mercato estere raccontando il nostro paese; dall’altro, la capacità di investire in format in grado di essere traducibili all’estero come ha raccontato ad esempio Alessandro Grieco (Director Comedy Central, VIACOM), che ha spiegato come CCN (Comedy Central News) sia stato venduto in molti paesi, nonostante – per sua stessa ammissione – il genere comedy sia di difficilissima esportazione. Occorre infine anche il coraggio di raccontare nuove storie universali, come ad esempio le nuove produzioni di TV2000 (I Will Survive, Notes on Happiness e Happy), portate come esempio da Paolo Ruffini (Director TV2000).