Il tetto dei compensi a 240 mila euro potrebbe minacciare seriamente la produzione di cinema e di fiction Rai di successo: lo annunciano i tecnici del Ministero dell’Economia e di Palazzo Chigi, dicendosi preoccupati per le gratifiche bloccate. La norma, introdotta a novembre con la legge di riforma dell’editoria, stabilisce che i compensi di dipendenti, collaboratori e consulenti Rai non superino i 240 mila euro lordi l’anno.

Il 10 marzo scorso il governo ha assegnato alla Rai il servizio pubblico per i prossimi dieci anni, alla condizione che i contenuti prodotti da Viale Mazzini siano a pieno sostegno dell’industria italiana dell’audiovisivo: in altri termini, la Rai si è impegnata nella produzione e co-produzione di opere di alta qualità, capaci di attirare l’attenzione del mercato estero. Ma l’impegno, si chiedono i tecnici del governo, può essere onorato anche rispettando il tetto? La risposta, probabilmente, è negativa.

Fiction già in produzione come la seconda stagione de I Medici, Neapolitan Novels tratta dai libri di Elena Ferrante, persino Il Commissario Montalbano con i suoi ascolti record, tutti questi prodotti potrebbero essere cancellati e sembra che Rai Fiction lo sappia bene, dato che sta riesaminando i contratti di co-produzione già sottoscritti.

Il problema dei compensi bloccati riguarda infatti anche le coproduzioni, perché gli attori, registi e sceneggiatori coinvolti firmano comunque un contratto con la Rai. Persino i prodotti pre-acquistati dalla Rai sono a rischio: ad esempio, Il Commissario Montalbano, prodotto da Palomar, è pre-acquistato dalla Rai, che quindi può esercitare il suo controllo editoriale sui contenuti. Al momento della firma, la Rai deve fare ricorso a dei consulenti che stimino il prezzo di acquisto del prodotto e che potrebbero essere obbligati a rispettare il tetto, che può risultare insufficiente.

Il governo ha richiesto un parere urgente all’Avvocatura di Stato, che si è data tempo fino al 15 aprile per trovare una soluzione che possa, forse, salvare gli artisti dal tetto compensi.