Qual è il pubblico per i documentari di Human Interest? MIA|DOC 2017 si chiede di cosa ci sia bisogno per ricreare l’interesse, il mercato e l’importanza di questo genere di film. Qual è l’effetto delle piattaforme digitali? Dobbiamo ridefinire i documentari sull’Human Interest affinché possano sopravvivere in tv in futuro?

Sabato 21 ottobre si terrà una sessione sull’argomento prodotta e moderata da Tore Tomter, ex Commissioning Editor – NRK – Norvegia.

Che cosa è esattamente il genere di documentari chiamato Human Interest? Non c’è un accordo unanime su cosa significhi con precisione. In teoria tutti i documentari possono rientrare in questo genere, perché lo Human Interest racconta il lato umano delle storie sviscerandone tutti i punti di vista possibili. Se il Current Affair, per esempio, è categorizzabile come ‘attualità’, lo Human Interest resta invece più generico. Non è quindi una categoria, ma un approccio.

L’idea del panel è proprio quella di riscoprire come i vari broadcaster reinterpretano la natura dello Human Interest, che rimane sempre un genere televisivo ma che si sta piano piano spostando anche sulle piattaforme non tradizionali come Netflix o Amazon.

Questo tipo di documentario mette in scena ciò che ci rende simili e che ci accomuna.

Saranno presenti al panel gli speakers:

Fabio Mancini Commissioning editorRAITRE – Italy

Margje De KoningCommissioning editor, documentariesEO – Netherlands

Krishan AroraCommssioning EditorSBS – Australia

Lars SäfströmCommissioning Editor, current affairsSVT – Sweden
Foto tratta da “The wonderful world of Papa Alaev” di Margje de Koning