La scorsa settimana Facebook ha siglato un accordo con Fox Sport per trasmettere negli Usa dodici partite della prossima Champions League, di cui alcune in esclusiva. Il social network di Mark Zuckerberg si era già aggiudicato diritti sportivi: a febbraio infatti era stata annunciata la partnership con Univision per trasmettere quarantasei partite della massima serie del campionato messicano, mentre il mese successivo fu  la volta del calcio americano con la Major League Soccer.

Tutti questi accordi rientrano nella strategia che Zuckerberg ha pianificato di recente, e che si potrebbe riassumere nell’imperativo “video first”, secondo il quale facebook deve diventare l’approdo principale di questi contenuti. Quindi via libera alle partnership e alle produzioni di video, non solo quelli realizzati dagli utenti.

Lo scopo è ottenere il massimo dai suoi utenti in termini di monetizzazione pubblicitaria, e per fare ciò deve trattenerli il più a lungo possibile, offrendo tutto quello che cercano: è stato così per i giornali e l’informazione, e sarà lo stesso anche per i video.

È una gara ad accaparrarsi l’attenzione delle persone e il loro tempo, in cambio del quale viene offerto un mondo ricco di contenuti, molti dei quali gratuiti. L’audience televisiva, i likes, i followers, le copie vendute sono solo modi diversi di misurare la stessa cosa preziosissima.

Ma puntare su video lunghi e non generati dagli utenti per facebook significa anche poter inserire più pubblicità e poter sviluppare formati di premium advertising da far pagare di più, venendo meno il pericolo di contenuti inappropriati più probabili nei video realizzati dagli utenti privati, che era il motivo che aveva portato alcuni marchi a bloccare la propria pubblicità nel timore di essere associati a immagini di violenza o incitamento all’odio.

La sfida riguarda piattaforme online diverse, come YouTube o Netflix, ma anche la tv tradizionale eTwitter, che aveva iniziato a trasmettere incontri sportivi nella sua piattaforma. Per ora è lo sport è il contenuto principe per Facebook, tant’è che la finale di Champions fra Juve e Real Madrid è stata commentata da 34 milioni di utenti e ha registrato 94 milioni di interazioni, ma in futuro saranno tutti gli show, come per esempio i grandi concerti, che accendono la condivisione degli utenti.