Un’edizione estremamente attenta ai temi più caldi e controversi di questo periodo storico, quella degli Emmy Awards 2017, che premia come miglior serie drammatica The Handmaid’s Tale, snobbato da Netflix e Amazon e portato sugli schermi da Hulu, che lo ha trasformato in un successo mondiale (in Italia sarà disponibile dal 26 settembre prossimo sulla piattaforma TIMVision). Tratta dal romanzo di Margaret Atwood, la serie racconta un incubo distopico in cui le donne sono ridotte ad ancelle con il solo ruolo di procreare, a causa di una grave sterilità che ha decimato la razza umana. Splendidamente interpretata da Elisabeth Moss (che si porta a casa anche la statuetta come miglior attrice, insieme alle colleghe Ann Dowd e Alexis Bledel), la serie ha avuto, specie nell’America trumpista, un’eco notevole, tanto che un gruppo di femministe, indossando il vestito rosso simbolo nello show della schiavitù delle ancelle, ha protestato nei mesi scorsi a Washington contro il Trumpcare, il taglio di fondi che il presidente ha operato contro Planned Parenthood, l’organizzazione che si occupa del sostegno alle donne che hanno operato un’interruzione di gravidanza.

Meritatissimi anche i premi per Big Little Lies, la serie HBO che vince come miglior miniserie e che è valsa alla protagonista Nicole Kidman il riconoscimento come miglior attrice in una miniserie. Creata da David E.Kelley e basata sul romanzo Piccole grandi bugie di Liane Moriarty, la serie indaga, nel contesto ovattato di Montery, una ricca cittadina americana affacciata sull’oceano, il tema della violenza sulle donne, consumata quotidianamente ma ignorata dai più.

Nemmeno Netflix rimane a bocca asciutta: a vincere l’Emmy come miglior film tv è San Junipero, puntata della serie di culto Black Mirror recentemente acquisita dalla piattaforma di Reed Hastings. E anche in questo caso, l’attenzione è non solo al femminismo ma ai temi dei diritti civili, declinati in chiave fantascientifica dalla serie inglese che da sempre pone l’attenzione al delicato rapporto tra umanità e tecnologia.

Infine, una vittoria al femminile anche in campo comedy, dove Julia-Louis Dreyfuss vince con il suo VEEP, ormai giunto alla nona stagione.

Non mancano le sorprese, specie per quel che riguarda le sconfitte eccellenti: nessuna statuetta per Westworld e Stranger Things, mentre le favorite This is Us (candidata come miglior serie drammatica), Atlanta (serie comedy) e The Night Of (miniserie) si accontentano di premi agli interpreti, rispettivamente Sterling K. Brown (miglior attore in una serie drammatica), Donald Glover (miglior attore in una comedy) e Riz Ahmed (miglior attore in una miniserie).

La lista completa dei vincitori è consultabile qui.